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tradurre dalla lingua madre alla lingua straniera, voi lo fate?
Thread poster: lauradiel
Vania Dionisi
Vania Dionisi  Identity Verified
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+ ...
Ma no! Jun 5, 2008

Condivido quanto detto da Patricia, anche a me è capitato di revisionare un testo scritto da un non madrelingua e, sorry, ma si vede (sono 4000 parole, un paio d'ore ti bastano - me ne han dovuto pagare 8...)

Non sono d'accordo qui:

Daniele Martoglio wrote:

[
Patricia Crotty wrote:

Inizialmente non capivo perche le non madrelingua facevano queste traduzioni, ma adesso capisco che ci sono troppi 'traduttori' verso l'italiano e il lavoro non basta per tutti...


Esattamente. Quindi essendo di più è più facile che si svendono. Invece una Patricia Crotty o un Simon Turner non si svendono..



il lavoro c'è, basta saperlo cercare e basta capire da subito -o comunque prestino- su quale segmento (qualitativo e dunque remunerativo) volersi situare.
E io sono lontana anni luce dall'essere un genio del marketing (e della traduzione).


 
Sonia Hill
Sonia Hill
United Kingdom
Local time: 03:46
Italian to English
Completamente d'accordo con Patricia e Vania Jun 6, 2008

Ultimamente mi e' capitato spesso che un'agenzia americana mi chiede di fare sempre le revisioni e raramente le traduzioni (perche' hanno un budget limitato). Quando chiedo di vedere il testo da revisionare prima di accettare l'incarico, trovo quasi sempre che bisogna praticamente rifare la traduzione perche' fatta da un non-madrelingua inglese. Mi dicono sono 1500 parole, quindi ti paghiamo un'ora, ma rispondo che non mi conviene perche' ci metterei almeno il doppio del tempo. Mi dicono di nuov... See more
Ultimamente mi e' capitato spesso che un'agenzia americana mi chiede di fare sempre le revisioni e raramente le traduzioni (perche' hanno un budget limitato). Quando chiedo di vedere il testo da revisionare prima di accettare l'incarico, trovo quasi sempre che bisogna praticamente rifare la traduzione perche' fatta da un non-madrelingua inglese. Mi dicono sono 1500 parole, quindi ti paghiamo un'ora, ma rispondo che non mi conviene perche' ci metterei almeno il doppio del tempo. Mi dicono di nuovo che il budget e' troppo limitato, quindi perdo il lavoro, ma meglio cosi!
Ho imparato nel modo piu' duro, accettando l'incaro in anticipo un paio di volte, senza vedere la traduzione da revisionare. Mai piu'. Prima non era cosi, ma adesso quasi tutto che mi viene dato da revisionare da questa particolare agenzia e' di scarsissima qualita'.
Quindi, c'e' genta che lo fa, ma secondo me e' un modo poco professionale da lavorare.
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Maria Luisa Dell'Orto
Maria Luisa Dell'Orto  Identity Verified
United Kingdom
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English to Italian
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Non ti bruciare!! Jun 6, 2008

Ciao Laura,

io ti sconsiglio vivamente di accettare questi lavori. Oggi per l'ennesima volta mi è arrivata una richiesta di un'agenzia inglese con l'acqua alla gola che mi chiedeva di tradurre una lettera commerciale in un'ora e mezza a 35 sterline dall'inglese all'italiano... Anche se vivo a Londra non sono madrelingua inglese, e non mi sento assolutamente di giocarmi la reputazione per dare una mano a un'agenzia con l'acqua alla gola.

Anche se nella vita capitano d
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Ciao Laura,

io ti sconsiglio vivamente di accettare questi lavori. Oggi per l'ennesima volta mi è arrivata una richiesta di un'agenzia inglese con l'acqua alla gola che mi chiedeva di tradurre una lettera commerciale in un'ora e mezza a 35 sterline dall'inglese all'italiano... Anche se vivo a Londra non sono madrelingua inglese, e non mi sento assolutamente di giocarmi la reputazione per dare una mano a un'agenzia con l'acqua alla gola.

Anche se nella vita capitano delle situazioni estremamente particolari dove si traduce dalla lingua madre alla lingua straniera (nel mio caso ho 3 clienti per i quali ho lavorato da dipendente e per i quali traduco da 15 anni verso la lingua straniera perchè sono SICURISSIMA che il mio lavoro viene revisionato da colleghi madrelingua) è sempre meglio non rischiare di perdere la faccia con dei cattivi risultati pur di lavorare. Tieni duro e investi piuttosto in buone operazioni di marketing, per esempio rendendoti più visibile su proz rispondendo ai kudoz o partecipadno ai concorsi di traduzione. Completa il tuo profilo nel migliore dei modi e pubblica degli estratti di testi da te tradotti.

In bocca al lupo!

Maria Luisa
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Raffa1970 (X)
Raffa1970 (X)
Local time: 04:46
L'ho fatto una volta Jul 25, 2008

anche se traduco dallo spagnolo all'italiano, mi sento molto forte anche con l'inglese. oltre ad aver tradotto per una poetessa, un libro di poesie dallo spagnolo all'italiano, mi ha chiesto se potevo farlo anche in inglese, direttamente dal mio testo in italiano.

lo so...non dovevo....

L'ho fatto, e sinceramente mi sono fatta anche aiutare da alcune persone molto esperte in traduzioni....

bene...me l'ha rimandato indietro e ho dovuto persino restituire i s
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anche se traduco dallo spagnolo all'italiano, mi sento molto forte anche con l'inglese. oltre ad aver tradotto per una poetessa, un libro di poesie dallo spagnolo all'italiano, mi ha chiesto se potevo farlo anche in inglese, direttamente dal mio testo in italiano.

lo so...non dovevo....

L'ho fatto, e sinceramente mi sono fatta anche aiutare da alcune persone molto esperte in traduzioni....

bene...me l'ha rimandato indietro e ho dovuto persino restituire i soldi

MAI PIù
JAMAS

cIAO
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lauradiel
lauradiel  Identity Verified
Australia
Local time: 12:46
Member (2009)
German to Italian
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che brutta esperienza! Jul 26, 2008

Ciao Raffa,
io ho sempre considerato poco professionale tradurre verso una lingua non madre ed ero dell'idea che a parte pochissimi veri bilingue non lo facesse nessuno, poi invece mi sono arrivate quelle proposte di lavoro e dando un'occhiata in proz mi sono accorta che non pochi offrono servizi verso una lingua non madre. A quanto pare a questo post hanno risposto (quasi) solo coloro che, per principio o in seguito ad una cattiva esperienza, non lo fanno.
Io non ho alcuna intenzio
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Ciao Raffa,
io ho sempre considerato poco professionale tradurre verso una lingua non madre ed ero dell'idea che a parte pochissimi veri bilingue non lo facesse nessuno, poi invece mi sono arrivate quelle proposte di lavoro e dando un'occhiata in proz mi sono accorta che non pochi offrono servizi verso una lingua non madre. A quanto pare a questo post hanno risposto (quasi) solo coloro che, per principio o in seguito ad una cattiva esperienza, non lo fanno.
Io non ho alcuna intenzione di tradurre verso lingue che non siano l'italiano e non mi presento come una traduttrice verso l'inglese o altra lingua straniera. Mi sono però accorta di quanta "ignoranza linguistica" ci sia, molte persone pensano che un traduttore che traduce da una lingua straniera sia anche automaticamente in grado di tradurre verso tale lingua. Spero che in futuro clienti ed agenzie leggano meglio il mio curriculum!
In totale mi è successo tre volte che agenzie o clienti mi chiedessero un lavoro verso una lingua non madre, due volte ho rifiutato immediatamente il lavoro spiegando che traduco solo verso l'italiano. La terza volta, siccome l'agenzia mi aveva assicurato che il lavoro sarebbe stato corretto da un madrelingua, ho accettato anche se con molti dubbi, probabilmente il prezzo finale della traduzione è risultato troppo alto perchè il lavoro non mi è più stato commissionato. Meglio così...forse mi sono risparmiata una brutta esperienza come la tua!
Grazie comunque Raffa per la tua sincerità!!
ciao
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svetlana bounegru
svetlana bounegru
Italy
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Romanian to French
+ ...
dipende da te Aug 11, 2008

Ho letto alcuni post di colleghi traduttori che affermano in modo molto deciso che non sia professionale e/o opportuno tradurre verso una lingua "non madre", mi trovano in disaccordo.

Potremmo parlare per ore sulla definizione del termine “madre lingua” e potremmo non trovare intesa. Utilizzerò un termine meno controverso e che si presta in misura minore ad ambiguità cioè “parlante nativo”.

Quando ci si può considerare al pari di un parlante nativo? Quanti a
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Ho letto alcuni post di colleghi traduttori che affermano in modo molto deciso che non sia professionale e/o opportuno tradurre verso una lingua "non madre", mi trovano in disaccordo.

Potremmo parlare per ore sulla definizione del termine “madre lingua” e potremmo non trovare intesa. Utilizzerò un termine meno controverso e che si presta in misura minore ad ambiguità cioè “parlante nativo”.

Quando ci si può considerare al pari di un parlante nativo? Quanti anni di studio? Quanti anni di vita nel Paese in questione? Se ho un livello C2 ALTE di una determinata lingua posso definirmi parlante nativo? Una laurea ? Due lauree? Se un parlante nativo parlandomi mi crede un parlante nativo? Se penso in quella lingua al pari della mia nativa?
Potrei fare altre domande sulla linea di quelle appena fatte, nessuna però risponde pienamente alla domanda “Quando ci si può considerare al pari di un parlante nativo?”, ma il punto è che esiste certamente un momento in cui ci si possa definire competenti al pari di un “parlante nativo” e questo punto può essere raggiunto in tanti modi differenti.

La risposta se accettare o meno un determinato lavoro è solo dentro il traduttore. Il problema non è se si è parlanti nativi o meno in senso assoluto, ma se analizzato cosa si deve tradurre si è sicuri di poterlo fare bene.

Non sono parlante nativa italiana, ma vivo in Italia da molti anni è ho conseguito qui la mia seconda laurea specialistica in scienze della traduzione tecnico scientifica, ci sono lavori che accetto senza esitare sia da che verso l’italiano come altri che non essendo attinenti alle mie competenze rifiuto senza pensarci due volte. Se anche traducessi solo verso le mie lingue native, come è capitato potrei trovarmi a rifiutare la commessa se non è pertinente con la mia preparazione.
Tutto dipende da cosa si deve tradurre, se vi chiedono di tradurre certificati di nascita o se vi chiedono di tradurre delle poesie o un manuale di una caldaia a gas o una sentenza o anche un diploma di studi universitari non è la stessa cosa, cioè “semplicemente e genericamente” delle traduzioni.

Se mi chiedessero di tradurre una poesia rifiuterei in qualsiasi combinazione linguistica, se mi chiedessero di tradurre una sentenza, la tradurrei in molte delle mie coppie di lavoro in alcune no, se si trattasse di atti di stato civile le tradurrei in qualsiasi combinazione da me praticata etc. La cosa importante accettando un lavoro è essere certi di fare un lavoro di qualità e non improvvisare.


[Edited at 2008-08-11 19:08]
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Michele Treves
Michele Treves
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Dipende da te Aug 12, 2008

Sono perfettamente d'accordo con Svetlana che ha esposto in modo chiaro ed esauriente il nocciolo della questione.
Non ritengo di dover aggiungere altro.

Michele Treves


 
gianfranco
gianfranco  Identity Verified
Brazil
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Member (2001)
English to Italian
+ ...
Purtroppo esiste la "sovrastima" delle proprie capacità Aug 12, 2008

svetlana bounegru wrote:
Potremmo parlare per ore sulla definizione del termine “madre lingua” e potremmo non trovare intesa. Utilizzerò un termine meno controverso e che si presta in misura minore ad ambiguità cioè “parlante nativo”.

Questo livello di conoscenza, non nativo ma di livello equivalente, potrebbe essere chiamato "equivalente a nativo", con alcune precisazioni:

- parlare come un nativo, ovvero essere scambiato spesso, magari in situazioni informali e da non specialisti per un nativo, non significa che si possegga un completo controllo della lingua scritta (che è quello che serve ai traduttori).

svetlana bounegru wrote:
Quando ci si può considerare al pari di un parlante nativo? Quanti anni di studio? Quanti anni di vita nel Paese in questione? Se ho un livello C2 ALTE di una determinata lingua posso definirmi parlante nativo? Una laurea ? Due lauree? Se un parlante nativo parlandomi mi crede un parlante nativo? Se penso in quella lingua al pari della mia nativa?


- "verba volant, scripta manent"
chi parla con scioltezza non necessariamente scrive in modo impeccabile, o comunque a livello professionale. Inoltre, per parlare non occorre possedere una grande varietà lessicale e un controllo dei registri pari a quanto indispensabile per scrivere.

svetlana bounegru wrote:
La risposta se accettare o meno un determinato lavoro è solo dentro il traduttore. Il problema non è se si è parlanti nativi o meno in senso assoluto, ma se analizzato cosa si deve tradurre si è sicuri di poterlo fare bene.


Andrebbe tutto bene, se non fosse che il ragionamente teorico è rovinato, nella pratica, dal gran numero (90, o 95, o 99%?) di traduttori che sovrastimano abbondantemente la propria capacità di produrre un testo in una lingua straniera.
A questo punto il "sentirselo dentro" non mi pare un criterio molto obiettivo o molto utile.

Lasciamo perdere per semplicità l'intero discorso del sovrastimare anche la capacità di scrivere nella propria lingua, o di capire un testo specialistico e di riportarlo, con la necessaria competenza, in un linguaggio settoriale (quando applicabile) nella propria lingua.

Possiamo anche guardare, essendo un esempio che abbiamo tutti di fronte alle traduzioni dei concorsi di ProZ.com... Testi piuttosto semplici, due o trecento parole, lette e rilette allo spasimo per fare bella figura, eppure... quanti errori di stile, errori di registro, frasi sbilenche, scelta infelice delle parole ed errori di interpretazione del testo, conditi da qualche strafalcione grammaticale e ortografico. La punteggiatura, poi, è il punto debole di quasi tutti.
Ecco, su queste basi, immaginiamo il risultato per una traduzione nella combinazione inversa, dalla propria lingua verso una lingua straniera. Anche io non ho altro da aggiungere...


ciao
Gianfranco



[Edited at 2008-08-12 06:19]


 
Vania Dionisi
Vania Dionisi  Identity Verified
Italy
Local time: 04:46
French to Italian
+ ...
Onesta-mente... Aug 12, 2008

Trova già moooolto difficile e raro che si possa scrivere correttamente in due lingue, coma ho già espresso, pensare che si possa scrivere correttamente in 3, 4, 5 o 365 lingue mi pare davvero poco onesto intellettualmente

)


 
svetlana bounegru
svetlana bounegru
Italy
Local time: 04:46
Romanian to French
+ ...
Il sesso degli angeli :) Aug 12, 2008

Rispondendo alla collega traduttrice, il fatto che tu non ne conosca o che abbia conosciuto persone che vantavano determinate competenze e che magari tu abbia costatato che fossero sovrastimate o false non è significativo per poter fare certe affermazioni assolutistiche, facendole offendi chi tali capacità le ha e le usa con coscienza come tanti traduttori fanno. Poco onesto e dare sentenze assolutiste, 2, 3 o 365 sono numeri molto differenti tra loro.

Lasciando perdere discorsi g
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Rispondendo alla collega traduttrice, il fatto che tu non ne conosca o che abbia conosciuto persone che vantavano determinate competenze e che magari tu abbia costatato che fossero sovrastimate o false non è significativo per poter fare certe affermazioni assolutistiche, facendole offendi chi tali capacità le ha e le usa con coscienza come tanti traduttori fanno. Poco onesto e dare sentenze assolutiste, 2, 3 o 365 sono numeri molto differenti tra loro.

Lasciando perdere discorsi generali di padronanza scritta o orale di una determinata lingua, potrei affermare senza paura di smentita in particolare per la lingua italiana, che ha migliaia di dialetti, che anche un laureato in lingua e filologia italiana potrebbe commettere errori nello scrivere/parlare la propria lingua. Ho conosciuto diversi italiani laureati in tali discipline che parlavano una “lingua” ben differente dall’italiano letterario, ai limiti della comprensione per un parlante nativo nato a poche centinaia di chilometri di distanza. Non è raro incontrare nella scuola italiana docenti di italiano che lo parlano male, dialettale, sarei curiosa di vedere come lo scrivono
Al collega traduttore che afferma che un non parlante nativo può acquisire una competenza orale simile a quella di un nativo, ma molto difficilmente scriverà in modo impeccabile, rispondo che ci sono tanti italiani traduttori e letterati che non scrivono italiano in modo impeccabile e che se anche possono variare le tipologie di errori che un nativo commette rispetto ad un non nativo sempre di errori si tratta, basta leggere i migliori e più diffusi quotidiani nazionali italiani per trovare molti errori in ogni pagina e non solo di battitura. Il sentirselo dentro è un criterio validissimo invece, in particolare con chi parla con cognizione di causa e dopo aver affrontato anni e anni di studi delle discipline linguistiche e della traduzione, può esserlo meno nelle prime esperienze o per persone meno preparate, ma l’esperienza di non essere pagati per la scarsa qualità del lavoro consegnato sono sicura che aiuterà presto chiunque ad essere obbiettivo sulle proprie capacità. Rinunciare, perché altri non sono in grado o perché la pensano differentemente sarebbe sbagliato. Conoscere le proprie capacità e i propri limiti è importante non solo per fare il traduttore.

Racconterò una cosa accadutami alcuni anni or sono facendo gli “auguri” ad una mia professoressa di lingua francese di circa 60 anni di età anagrafica ma di 300 di cervello.
Mi recai presso l’università italiana dove in seguito ho conseguito il mio secondo titolo magistrale in traduzione tecnico scientifica, ovviamente in lingua italiana, vengo ricevuta dalla “simpatica” professoressa, che ascoltate le mie domande risponde candidamente “Tu non sei italiana, non potrai MAI fare la traduttrice in questa lingua bla bla bla solo verso la propria lingua nativa bla bla bla meglio se fai altro bla bla bla” e tante altre frasi retoriche di traduttori con la mentalità degli inizi ‘900. Abbastanza scoraggiata mi iscrivo comunque al corso in questione e mi metto a studiare seriamente e pur confermando che i voti più alti in assoluto li ho ricevuti traducendo dall’italiano verso la mia lingua nativa, ho superato sempre oltre il 90% dei parlanti nativi italiani anche nella traduzione verso l’italiano. Traducendo poi dall’italiano verso una terza lingua non nativa ho comunque ottenuto votazioni alte, con professori di lingua nativa che non facevano sconti a nessuno ed erano molto più severi dei loro colleghi italiani, 1 punto in meno per ogni errore nella traduzione e per errore si intendevano anche i diacritici, quindi un 28 su 3-4 pagine di traduzione voleva dire aver ricevuto due sole correzioni nell’intero testo e senza dizionari con l’orologio che correva e l’ansia dell’esame, l’errore di non comprensione di significato era bocciatura, le cose miglioravano ulteriormente in quegli esami in cui era possibile far uso di dizionari e altri strumenti di supporto per traduttori. Con me studiavano tante altre ragazze non madre lingua italiana e come le loro colleghe italiane, alcune andavano bene altre no.

Il parlare di traduzione in senso così omnicomprensivo e affermare che in generale possa tradurre bene verso una determinata lingua solo un parlante nativo è a mio parere quantomeno eccessivo.
Ho letto post di qualche collega che afferma “non credo nei bi-lingue”, mi domando se si sia mai soffermato a considerare che esistono Paesi dove si è per forza bi-lingue dalla nascita o che magari ci sono persone che vivono e studiano molti anni della loro vita in nazioni che non sono le loro natali. Per quanto riguarda la traduzione tecnica, in moltissime situazioni non è necessario possedere la competenza di un parlante nativo. Ho fatto alcuni esempi citando atti di nascita, matrimonio, certificati penali etc., questo tipo di documentazione sono il 50% della documentazione di moltissime agenzie di pratiche per stranieri e qualsiasi traduttore anche con scarsa esperienza può approcciarli con ottimi risultati e con pochi mesi di pratica ottenere ottimi risultati, anche la perfezione. Subito dopo si possono approcciare le traduzioni inerenti i titoli professionali e di studio e anche in questo caso, con 1-2 anni di esperienza si è nella condizione di affrontare queste traduzione senza nessuna difficoltà. Con qualche anno di esperienza e dei buoni studi si possono tradurre atti più complessi, manuali, contratti e sentenze.


[Edited at 2008-08-12 14:19]
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Milena Bosco (X)
Milena Bosco (X)  Identity Verified
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Svetlana ha ragione! Aug 12, 2008

Il vice direttore del Corriere della Sera è egiziano. E così tanti altri che parlano l'italiano meglio di noi "Itagliani".

Tutto ha a che fare con le capacità personali di ognuno di noi, dal testo che traduce e dalla professionalità. A mio parere è più indecente leggere certe traduzioni da e per l'italiano in campo matematico scientifico che fanno piangere. Dovrei allora dire "lasciate le traduzioni specialistiche in campo matematico ai matematici!", ma così non è perchè c'
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Il vice direttore del Corriere della Sera è egiziano. E così tanti altri che parlano l'italiano meglio di noi "Itagliani".

Tutto ha a che fare con le capacità personali di ognuno di noi, dal testo che traduce e dalla professionalità. A mio parere è più indecente leggere certe traduzioni da e per l'italiano in campo matematico scientifico che fanno piangere. Dovrei allora dire "lasciate le traduzioni specialistiche in campo matematico ai matematici!", ma così non è perchè c'è chi sa fare bene il proprio lavoro. Dipende. E' bello pensare che ci sarà chi parla 5 lingue. Le mie figlie crescono con Italiano, Catalano, Castellano, Inglese ed Olandese. Vivono un pò quà e un pò là. E vi assicuro per esperienza, che chi cresce son due o più lingue da piccolo ha la strada spianata per altre lingue.

Buon ferragosto (a chi lo può "celebrare"!),
Milena
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EL_isa
EL_isa
United Kingdom
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Ma le università inglesi.... May 20, 2014

Laura Diel wrote:

Ho iniziato da poco a lavorare nel campo della traduzione. Nel mio curriculum sottolineo sempre che traduco dall'inglese, spagnolo e tedesco verso l'italiano, ma nonostante ciò continuano a offrirmi lavori di traduzione dall'italiano verso tali lingue straniere. Voi siete soliti tradurre verso una lingua non madre? Finora ho sempre rifiutato queste proposte, forse sbaglio? Mi hanno proposto una traduzione piuttosto specialistica verso l'inglese, dicendomi che poi sarebbe stata corretta da un madrelingua inglese. Possiedo un'ottima conoscenza dell'inglese, ma credo che in termini di tempo mi impegnerebbe molto.
Attendo i vostri consigli.
Grazie
Laura


Buonasera a tutti e grazie Laura per la tua domanda, a quanto pare un tema in passato molto dibattuto anche nel forum inglese.
Sarei d'accordo che è meglio tradurre verso la propria madrelingua, ma allora mi chiedo perché le università inglesi offrano Masters Degree in traduzione anche a chi madrelingua inglese non è. In queste lauree magistrali in genere la tesi consiste in una lunga traduzione inedita, dove la lingua di arrive chiaramente è quella nazionale (inglese). Però chi non è madrelingua inglese può essere ammesso dopo aver conseguito alti voti all'esame IELTS, fare una traduzione e/o saggio di ammissione in inglese. Secondo voi, se mi voglio specializzare in traduzione, da italiana ha senso per me intraprendere tali corsi di studi? Forse no, avrebbe senso farlo solo in Italia.

Grazie mille per I consigli.
Buona serata,
Elisa


 
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